Se lavori in un settore come l’alimentare, il farmaceutico o il cosmetico sai bene quanti accorgimenti sono necessari per ottenere prodotti che siano sicuri per la salute. E ovviamente non solo le modalità produttive ma anche le scelte che fai per confezionare i tuoi prodotti devono essere particolarmente attente. Un materiale non idoneo o una lavorazione sbagliata possono rendere addirittura pericoloso un alimento, un farmaco o una crema.
Come si sceglie un packaging adeguato per prodotti di questo tipo?
Le variabili da tenere in considerazione sono ovviamente moltissime. E tra queste anche la progettazione e realizzazione delle tue etichette hanno un ruolo essenziale. Per esempio: pensi che si possa utilizzare un inchiostro qualunque per stampare le etichette dei prodotti alimentari o dei farmaci? Non è affatto così. Solo alcune tipologie di inchiostro possono garantirti la massima sicurezza per i tuoi prodotti. Tra questi, un posto d’onore va sicuramente all’inchiostro a bassa migrazione.
Continua a leggere e scopri cosa rischi se sbagli inchiostro sulle tue etichette per prodotti alimentari!
Gli inchiostri per la stampa dei packaging
La regola aurea per il packaging nei settori alimentare e farmaceutico è che tutto ciò che è a contatto diretto o indiretto con il prodotto non deve assolutamente compromettere la composizione e le caratteristiche dell’alimento (o del farmaco).
Ovviamente, gli inchiostri da stampa impiegati sulle etichette e sui contenitori non fanno eccezione. Questi devono infatti essere sottoposti a rigorosi test sulla conformità alle normative di sicurezza e devono essere progettati per ridurre al minimo la possibilità di trasferimento sulle superfici sui quali vengono applicati.
Vediamo meglio cosa significa. Gli inchiostri sono formati da pigmenti, responsabili della loro colorazione, e da sostanze di carica, a cui si deve la loro consistenza. A queste componenti si aggiungono altre sostanze che permettono all’inchiostro di asciugarsi più o meno velocemente.
Ogni inchiostro, infatti, una volta applicato sul supporto deve cambiare stato – passando quindi da liquido a solido – per ancorarsi alla superficie su cui viene applicato.
Tra le diverse tipologie di inchiostro più diffuse ci sono:
- Inchiostri a base acqua, che si asciugano facendo evaporare l’acqua passando l’etichetta in particolari forni di asciugatura;
- Inchiostri a base solvente, che si asciugano per evaporazione spontanea dell’alcool;
- Inchiostri UV formulati con fotoiniziatori che reagiscono alla luce ultravioletta: questi inchiostri rimangono liquidi alla luce del sole e si asciugano sotto i raggi UV, quindi quando vengono esposti a delle lampade calibrate per emettere luce con una particolare frequenza.
La stampa UV, che viene fatta utilizzando quest’ultimo tipo di inchiostri, è tra le più utilizzate nella stampa industriale e commerciale.
Ma c’è un ma. Una volta che gli agenti chimici detti fotoiniziatori vengono attivati dai raggi UV, scatenando la reazione chimica che fa passare l’inchiostro da liquido a solido in modo molto rapido, rimangono attivi. Quindi anche dopo che l’inchiostro si è asciugato ci sono delle molecole che continuano a muoversi, per esempio passando attraverso la carta su cui sono applicate. La migrazione di queste molecole continua finché non incontrano una barriera in grado di fermarle: più sono piccole le molecole più il filtro della barriera deve essere stretto per trattenerle e non farle arrivare a contatto con, ad esempio, l’alimento su cui è applicata un’etichetta stampata con inchiostri UV.
I vantaggi degli inchiostri a bassa migrazione
Per evitare che l’inchiostro si trasferisca sul contenuto, ogni materiale usato per realizzare il packaging degli alimenti o dei farmaci deve quindi essere una barriera più o meno efficace.
Gli unici materiali ritenuti barriere sicure al 100% sono il vetro, l’alluminio e la banda stagnata. Come fare, quindi, per impedire il trasferimento delle molecole di inchiostro anche su contenitori di materiali diversi, come plastica e cartone? È necessario utilizzare degli inchiostri a bassa migrazione.
Sono strutturati con fotoiniziatori più grandi, che possono quindi essere frenati più facilmente anche da barriere a trama più grossa di vetro o alluminio. Gli inchiostri a bassa migrazione sono l’unico modo per garantire che la quantità di migrazione di sostanze potenzialmente nocive sia sotto la soglia indicata dalle normative europee.
Come essere certi di avere un’etichetta e un packaging sicuri?
Attenzione: non basta scegliere un inchiostro a bassa migrazione per essere certi che questo non si traferisca sull’alimento o sul farmaco etichettato! È necessario eseguire dei test per ogni singolo packaging, tenendo conto della tipologia di prodotto che deve essere confezionato.
La prestazione delle barriere dipende infatti da numerosi fattori, tra cui la temperatura, la quantità di grassi del prodotto e il suo grado di umidità. Per esempio alimenti grassi come prosciutto, burro o olive tendono ad attirare i fotoiniziatori, quindi le barriere per il packaging di questo tipo di prodotti devono essere più fitte e performanti rispetto a quelle usate per gli alimenti secchi.
Nel settore alimentare esistono diverse normative di riferimento che delineano gli standard da seguire durante la fase di packaging, ma non c’è ancora un regolamento completo e definitivo a livello europeo. Attualmente valgono il principio di prudenza e ci sono vari decreti legge che regolamentano la tutela dei consumatori, ma se ti rivolgi a un etichettificio poco esperto potresti non avere la garanzia che le tue etichette siano prodotte in modo da tutelare la salute dei consumatori.
Devi essere consapevole del fatto che nel settore alimentare gli unici inchiostri sicuri sono quelli a bassa migrazione, quindi devi essere certo di usarli sia per la stampa sui contenitori che sulle etichette che applichi sull’imballaggio.
Non sono pochi infatti i casi di contaminazione causati dall’utilizzo di inchiostri non a norma: uno dei più famosi è quello dei cioccolatini in cui l’inchiostro ha superato sia la barriera dello strato di stagnola in cui erano avvolti che quella delle due scatole di cartone in cui erano contenuti. Il secondo strato di cartone era stato stampato con un inchiostro non a bassa migrazione, che è riuscito a raggiungere il cioccolato facendogli cambiare sapore.
Evita rischi inutili: noi di BEL, ad esempio, utilizziamo solo inchiostri a bassa migrazione per i quali disponiamo di certificato di conformità alimentare. Per garantirti un’etichetta perfettamente sicura, studiamo a fondo il tuo prodotto in modo da tenere in considerazione tutte le variabili che possono avere un impatto sulla corretta conservazione del prodotto alimentare che devi etichettare.
Affidandoti a BEL puoi quindi garantire la massima sicurezza alla tua azienda e ai tuoi consumatori.
Inoltre, solo con noi puoi contare sulle garanzie di Easy LaBEL System, il sistema che abbiamo elaborato per gestire interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e assicurandoti per ogni etichetta:
- Consulenza e assistenza;
- Selezione e test dei materiali;
- Flessibilità e massima personalizzazione;
- Ottimizzazione degli acquisti del cliente;
- Sistema di controllo e gestione delle non conformità.
La sua decennale esperienza nel mondo delle etichette l’ha reso un vero esperto del settore; sempre aggiornato sulle innovazioni tecnologiche del mercato è capace di trovare quella specifica combinazione di fattori che rende l’etichetta efficacie, funzionale, affidabile e riordinabile.