BEL – Bolzano – Produciamo etichette da 60 anni

Michele Libori

Il successo di un prodotto sul mercato è legato a dettagli che vanno ben oltre la sua “qualità”. Certo, il consumatore tende a scegliere i prodotti che giudica migliori, ma per spingere le persone a provare quello che proponi anche il tuo packaging e le tue etichette giocano un ruolo essenziale.

Attenzione però: non è solo il contenuto delle etichette a convincere o meno il tuo pubblico. È anche il loro aspetto, che dipende dalle tecnologie con cui sono state realizzate.

Quando parliamo di etichette per il packaging, la tecnologia di stampa è una scelta strategica che può fare la differenza per il successo dei tuoi prodotti. La stampa giusta per le tue etichette, infatti, è quella che risponde alle tue esigenze di prestazioni e allo stesso tempo ti permette di conquistare nuovi clienti, garantendoti anche il miglior rapporto qualità/prezzo.

E se questa tecnologia, per te, fosse la stampa flexografica? In questo articolo ti raccontiamo perché rappresenta una soluzione ideale per aziende che operano in settori sfidanti. E potrebbe essere la soluzione che cercavi!

Ricorda sempre che per ogni progetto di etichettatura esiste una soluzione di stampa più indicata. Ad esempio, se quello che ti serve per un progetto è la massima velocità allora molto probabilmente le tue etichette potranno essere stampate con una tecnologia diversa rispetto a quando hai bisogno della massima qualità. Come fare per scegliere la tecnologia giusta? Devi affidarti a un etichettificio esperto, in grado di studiare tutte le variabili coinvolte nel progetto per individuare la soluzione più adatta.

Che cos’è la stampa flexografica?

La stampa flexografica, nota anche come flexo, è una tecnica di stampa diretta che utilizza lastre flessibili in fotopolimero sulle quali sono presenti dei caratteri in rilievo. Su queste lastre viene applicato tramite un rullo dosatore l’inchiostro, e dopo averne eliminato l’eccesso si può imprimere direttamente sul materiale con il quale si realizzano le etichette.

Grazie a questa tecnologia, è possibile stampare su un’ampia varietà di supporti, inclusi materiali plastici, film, carte speciali e superfici autoadesive, mantenendo un’elevata precisione cromatica e un’alta definizione.

La stampa flexo è diversa, quindi, da quella offset, che è una tecnica indiretta: in questa tecnologia, infatti, il contenuto da stampare viene prima inciso su una lastra di metallo, poi da questa viene trasferito su un cilindro rivestito in gomma e solo successivamente viene impresso sul supporto su cui deve essere stampato.

Un punto in comune? Entrambe le tipologie di stampa, flexo e offset, non sono digitali ma analogiche. Questo significa che hanno bisogno di una matrice (o cliché, o lastra) per ogni colore stampato.

I vantaggi della stampa flexografica

Come puoi sapere se la stampa flexo fa al caso tuo? Ovviamente, come abbiamo detto poco sopra, se devi stampare delle etichette per uso professionale, devi affidarti a un etichettificio esperto per valutare le soluzioni più adatte alle tue esigenze. Ma conoscere i vantaggi della stampa flexografica può permetterti di comprendere meglio il suo funzionamento e i casi nei quali è più indicata.

Vediamo assieme quali sono le caratteristiche principali di questa tecnologia.

Flessibilità produttiva e tempi rapidi

Uno dei principali vantaggi della stampa flexo è la sua straordinaria flessibilità produttiva. Le moderne linee flexo permettono di gestire con agilità sia tirature medio-piccole che grandi volumi, con tempi di avviamento macchina ridotti e cambi di lavoro rapidi. Questo si traduce in una risposta tempestiva alle esigenze di personalizzazione e variabilità che richiede il mercato delle etichette. Anche a livello progettuale i vantaggi sono interessanti: la flexo consente di adattare rapidamente design, formati, materiali e finiture alle esigenze specifiche dell’etichetta, permettendo la realizzazione di packaging originali e riconoscibili. Quelli che si fanno notare sugli scaffali dei negozi.

Qualità su materiali autoadesivi complessi

La flexo eccelle nella stampa su materiali flessibili, laminati e autoadesivi. La capacità di adattarsi a supporti complessi come film plastici e carte speciali, senza necessità di trattamenti aggiuntivi, garantisce risultati di alta qualità e una resa cromatica costante anche sulle superfici più difficili.

Sebbene l’uso del coating non sia sempre necessario per la buona riuscita della stampa flexo, in alcuni casi questo trattamento superficiale è indispensabile per assicurare l’ancoraggio dell’inchiostro sul frontale da stampare.

Rispetto alla stampa offset, la flexo ha un netto vantaggio per quanto riguarda le vernici. Queste ultime in offset quasi non esistono, mentre la tecnologia flexo consente di realizzare un’ampia varietà di tipologie e di spessori: si possono stampare infatti vernici lucide/semilucide, opache, lisce/ruvide, scivolose, protettive, sensibili alla luce di Wood, ecc.

Molto spesso le macchine offset sono dotate di un castello di stampa flexo proprio per la verniciatura.

Costi competitivi e ottimizzazione del processo

Per tirature medie e alte, la flexografia offre costi unitari più bassi rispetto all’offset, grazie a una maggiore produttività. L’investimento iniziale nelle lastre flexo,si ammortizza rapidamente, rendendo questa tecnologia estremamente competitiva per la produzione industriale di etichette.

Le lastre flexo hanno infatti un costo iniziale superiore rispetto a quelle offset, ma assicurano anche una durata molto più lunga e un maggior numero di riutilizzi. Le lastre offset vengono usate una sola volta e poi smaltite, con i relativi costi, mentre quelle flexo possono essere archiviate e reimpiegate per decine di ristampe. Questo rende la stampa flexo anche più sostenibile in termini ambientali ed economici.

Caratteristiche di stampa

La flexo è più adatta alla stampa di tinte particolari e non solo alla quadricromia, mentre la offset stampa al meglio solo questa tipologia di colore. La ripetibilità dei lavori è molto meno problematica se si opta per la stampa flexo che è più stabile nel tempo e in diverse condizioni ambientali.

Inoltre questa tipologia di stampa ha una portata di colore 3-4 volte superiore rispetto alla stampa offset. Questo comporta che i fondi pieni e le tinte speciali siano molto più coprenti e brillanti.

Frontali

La stampa offset è più adatta della flexo sulle carte naturali, non patinate (tipologie di carta che si utilizzano, ad esempio, per il settore enologico), perché le lastre sono in alluminio e sopportano una elevata pressione senza che il punto si allarghi e deformi. Inoltre la bassa grammatura consente di evitare l’effetto “macchia” del punto che si allarga. La stampa flexografica utilizza come cliché dei polimeri che sono morbidi e non possono essere premuti oltre un certo limite senza far allargare il punto di stampa. Nonostante il gap tra offset e flexo si sia ridotto negli anni grazie all’evoluzione tecnologica, questa differenza va comunque tenuta in considerazione.

I colori flexo, però, si ancorano meglio di quelli offset sulla maggior parte dei frontali. Inoltre, grazie alla loro grammatura maggiore, i colori flexo sono più coprenti. Un esempio? Il bianco che si stampa sui film plastici trasparenti come base per la grafica è flexo.

Per quanto riguarda il mondo delle etichette autoadesive, la tecnologia flexo sta evolvendo più rapidamente e ha margini di miglioramento da esplorare.

Flessibilità produttiva, velocità, ottima resa anche su supporti sfidanti, costi competitivi: i vantaggi della stampa flexografica per le tue etichette sono tanti e di diverso tipo.

Come puoi essere certo che sia questa la soluzione che fa per te e che le tue etichette vengano realizzate e stampate nel modo migliore? Semplice: devi affidarti a un partner che possa garantirti un know-how consolidato. Noi di BEL abbiamo un’esperienza approfondita nelle tecniche di stampa, inclusa quella flexo, e ti garantiamo test rigorosi e sistemi di controllo qualità per etichette tecnicamente impeccabili e conformi alle normative vigenti.

Se vuoi sapere qual è l’etichetta perfetta per le tue esigenze, puoi chiederci una consulenza senza impegno.

Grazie al nostro esclusivo processo di progettazione e realizzazione Easy LaBEL System e al nostro know-how d’eccellenza, ti garantiamo sempre e solo etichette sicure e performanti che ti assicurano:

  • Consulenza e assistenza;
  • Selezione e test dei materiali;
  • Flessibilità e massima personalizzazione;
  • Ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • Sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Sai benissimo che l’etichetta è essenziale per rendere i tuoi prodotti riconoscibili e per farli scegliere tra tutte le altre alternative sul mercato. Quindi, se ti servono delle etichette per uso professionale, non puoi rischiare di improvvisare o di fare errori e devi assolutamente affidarti a un etichettificio. Ma devi scegliere i tuoi partner con grande attenzione.

Che cosa dovresti pretendere da chi realizza le etichette per te? Ti servono delle prestazioni che vanno ben oltre l’estetica dell’etichetta.

Un etichettificio professionale deve infatti essere in grado di accompagnarti in un processo tecnico, normativo e produttivo spesso più complesso di quanto si pensi. Non si tratta solo di “stampare bene”, ma di risolvere esigenze, evitare errori e  soprattutto progettare soluzioni che funzionano davvero. Se lavori in settori come l’alimentare, il cosmetico o il farmaceutico, sai benissimo quanto le informazioni riportate in etichetta debbano essere precise, e come l’etichetta stessa debba garantire delle performance di resistenza e leggibilità impeccabili. Il rischio, con un’etichetta a basse prestazioni, è di vedere il tuo prodotto ritirato dagli scaffali perché non è possibile leggerne gli ingredienti, le modalità di utilizzo e conservazione o addirittura la data di scadenza.

Ecco quindi quello che il tuo etichettificio dovrebbe offrirti per assicurarti di realizzare sempre l’etichetta migliore per le tue esigenze.

Una buona etichetta parte da un buon ascolto

Ogni settore ha le sue regole, ogni prodotto ha le sue criticità. Chi ti affianca nella produzione delle etichette deve conoscere il tuo mercato, e approfondire tutti i dettagli che descrivono il ciclo di vita del tuo packaging e del tuo prodotto: le condizioni di applicazione dell’etichetta, i materiali di cui è fatto il pack e perfino l’ambiente in cui il prodotto verrà conservato o trasportato.

Solo così è possibile proporti un’etichetta che non si stacca, che resta leggibile, che non si rovina e che (quando serve) resiste a freddo, umidità, abrasione o deformazioni.

L’ascolto non si deve fermare alla fase di progettazione: un etichettificio serio ti affianca anche con un’assistenza continua dopo la vendita.

Consulenza tecnica e soluzioni su misura

Hai contattato un etichettificio professionale che si è limitato a stampare il file che gli hai mandato? Questo non è un buon segno.

L’etichettificio deve sempre consigliarti sul supporto più adatto, sugli adesivi migliori, sulla tecnologia di stampa più coerente con le tue esigenze. Per questo è essenziale che esegua dei test prima di avviare la produzione e che ti faccia avere una campionatura in modo che tu possa toccare con mano il risultato che avrai con le tue nuove etichette.

Ogni etichetta professionale è un progetto a sé stante, che deve essere gestito con la massima personalizzazione e con flessibilità: la campionatura e i test permettono proprio di capire se la soluzione individuata è quella giusta o se ci sono diverse alternative adeguatamente performanti tra cui scegliere, magari con materiali nuovi che non hai ancora provato.

Normative, sicurezza e tracciabilità

Un’etichetta non è affatto una semplice “decorazione” su un prodotto. Anche se la componente estetica è importante soprattutto a livello di marketing, in molti settori – alimentare, cosmetico, farmaceutico, medicale – l’etichetta è parte integrante della conformità del prodotto. Deve rispettare regolamenti che evolvono con grande rapidità, garantire la leggibilità dei dati e in certi casi resistere a cicli di sterilizzazione, congelamento o trasporto internazionale.

Un partner affidabile deve essere sempre aggiornato su tutto questo. Solo così potrà garantirti le competenze (e le certificazioni) per realizzare un’etichetta sicura e a norma. Il rischio è di non poter commercializzare i tuoi prodotti o addirittura di doverli distruggere, se le loro etichette non sono conformi alle normative.

Un processo facile, non complicato

Infine, devi scegliere un etichettificio che ti fa risparmiare tempo e che rende più semplice il tuo lavoro. In che modo? Con un supporto gestionale avanzato e qualificato: offrendoti un sistema semplice per gestire i tuoi ordini, assistenza qualificata per mantenere ordine e continuità anche quando i lotti cambiano, una gestione fluida e veloce delle non conformità. La professionalità e l’esperienza di un etichettificio non si vede solo dal prodotto che ti offre, ma anche da come riesce a integrarsi al tuo lavoro quotidiano e a semplificarti la vita.

Per avere la certezza al 100%  che le tue etichette siano sempre conformi alle normative, precise e progettate ad hoc per l’uso che ne devi fare, puoi rivolgerti a noi di BEL: non solo siamo certificati BRC, ma ti garantiamo il know-how che abbiamo sviluppato lavorando per anni con grandi imprese in settori sfidanti.

Dalla nostra esperienza è nato Easy LaBEL System, il sistema TUTTO incluso con cui gestiamo interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e garantendoti per ogni etichetta:

  • Consulenza e assistenza;
  • Selezione e test dei materiali;
  • Flessibilità e massima personalizzazione;
  • Ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • Sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Le iniziative, anche istituzionali, per rendere sempre più sostenibile il mondo del packaging e delle etichette sono moltissime. È proprio in quest’ottica che dal 1° luglio 2025 è entrata in vigore in Svizzera una nuova normativa in materia di etichettatura dei prodotti di origine animale.

Si tratta di una riforma attesa da tempo e nata da un lungo percorso, che si propone di introdurre maggiore trasparenza per i consumatori e valorizzare le pratiche sostenibili lungo tutta la filiera produttiva. Quindi per le aziende esportatrici si apre una nuova sfida: adattare le proprie etichette in modo conforme e puntuale, pena l’esclusione dal mercato svizzero.

Una normativa ambiziosa per il benessere animale

La nuova legge federale che la Svizzera ha adottato a inizio luglio prevede che tutti i prodotti animali (carne, latte, uova, pesce e derivati) debbano riportare in etichetta informazioni dettagliate sul benessere animale durante l’allevamento, il trasporto e la macellazione. L’obiettivo è non solo quello di favorire una concorrenza leale tra aziende anche di dimensioni molto diverse, ma anche quello di sensibilizzare il consumatore a prendere delle scelte informate relativamente a quello che mangia, per orientarsi magari verso pratiche produttive più etiche.

Le informazioni che dovranno essere riportate in etichetta sono di tipo diverso, e riguardano alcune pratiche considerate dolorose per gli animali. Si parla ad esempio di resezione dei denti e taglio della coda dei suini, taglio del becco del pollame, decornazione dei bovini: se queste pratiche sono state effettuate senza anestesia, in Svizzera oggi lo si trova per obbligo scritto sull’etichetta degli alimenti.

Ma non è tutto, perché è necessario dichiarare sempre in etichetta anche l’eventuale ottenimento delle cosce di rana senza stordimento dell’animale o l’alimentazione forzata di oche e anatre per la produzione di foie gras o tagli di carne.

La normativa si applica a tutti gli alimenti venduti sul suolo elvetico e non solo a quelli che sono stati prodotti in questo Paese. In Svizzera, ad esempio, l’alimentazione forzata è proibita da oltre 40 anni, ma viene comunque importato il foie gras dai Paesi in cui lo si produce legalmente.

Ogni azienda che voglia vendere in Svizzera prodotti di origine animale deve quindi adeguare al più presto le proprie etichette. La nuova normativa si applica a tutti i punti vendita, inclusi quindi anche i ristoranti e non solo supermercati o negozi. È previsto infatti un periodo di transizione di due anni, e sono le attività commerciali a dover verificare il rispetto della norma da parte dei loro fornitori tramite procedure di autocontrollo.

Cosa cambia sulle tue etichette se vendi in Svizzera?

Non basta indicare l’origine del tuo prodotto o i suoi valori nutrizionali: occorre integrare dati relativi alla filiera zootecnica e al benessere animale, eventualmente corredati da QR code che rimandano a piattaforme informative per approfondimenti.

Le sfide da affrontare nella progettazione delle etichette sono diverse:

  • Spazio fisico: gestire contenuti aggiuntivi senza compromettere la leggibilità dell’etichetta richiede forzatamente più spazio. È quindi necessario trovare delle soluzioni grafiche che armonizzino l’estetica dell’etichetta alla necessità di inserire più informazioni.
  • Multilinguismo: l’etichetta in svizzera deve essere scritta in più lingue, cioè in italiano, francese e tedesco. Quindi va considerato che ogni nuova informazione inserita richiede il triplo dello spazio.
  • Conformità: è essenziale che le diciture riportate in etichetta siano chiare e che corrispondano a quanto indicato dalla normativa.

Ovviamente a queste nuove sfide per le tue etichette si affiancano quelle già esistenti, vale a dire tutte le scelte da fare relativamente ai materiali per renderle performanti e sicure, garantendone la conformità alle normative vigenti in merito al packaging degli alimenti nel Paese in cui devi commercializzare i tuoi prodotti.

Come puoi essere certo di non fare errori? Ti serve un partner esperto e qualificato per la realizzazione delle tue etichette.

Noi di BEL collaboriamo con aziende di diversi Paesi Europei, e per questo siamo sempre aggiornati rispetto a tutte le normative già in vigore o in procinto di essere attuate. I partner che ci scelgono hanno non solo la garanzia di un prodotto realizzato al meglio, ma anche la sicurezza di collaborare con un’azienda solida ed esperta a livello normativo.

Inoltre, siamo gli unici a garantirti i vantaggi dell‘Easy LaBEL System®, il sistema che abbiamo elaborato per gestire interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e assicurandoti per ogni etichetta:

  • consulenza e assistenza;
  • selezione e test dei materiali;
  • flessibilità e massima personalizzazione;
  • ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • controllo e gestione delle non conformità.

Quante funzioni può avere un’etichetta? Moltissime: non serve infatti solo per identificare il prodotto e farlo scegliere sugli scaffali in mezzo alle innumerevoli alternative a disposizione del consumatore. A questi piccoli componenti del packaging sono demandati compiti essenziali per il successo delle aziende.

Qualche esempio? Le etichette sono un elemento chiave del branding nei prodotti alimentari, e sono quindi essenziali nella costruzione dell’immagine aziendale. Oltre a questo, sono ovviamente il modo migliore per riportare in confezione delle informazioni importanti definite per legge. E, non da ultimo, possono contribuire a mantenere la freschezza dei prodotti alimentari e a rendere più facile la fruizione del packaging.

Per questo un’etichetta perfetta deve essere un esempio di equilibrio tra leggibilità, riconoscibilità e funzionalità.

Il progetto che noi di BEL abbiamo gestito recentemente per De Tomasi I Fruttaroli richiedeva proprio questo: abbinare diverse funzionalità in un’unica etichetta. Ecco la soluzione che abbiamo pensato e realizzato.

De Tomasi I Fruttaroli: un’etichetta che spiega, attira, protegge

È da oltre 70 anni che la famiglia De Tomasi è un riferimento per la distribuzione di prodotti ortofrutticoli di alta qualità. Attiva nel territorio di Vicenza con punti vendita propri e servizio di fornitura per Ho.Re.Ca., l’azienda propone in negozio anche dei prodotti pronti da cuocere, in monoporzione e non: si tratta di preparazioni a base di verdura pensate per coloro che non hanno tempo di cucinare un contorno ma vogliono comunque godere dei benefici di un’alimentazione che comprende anche la giusta componente vegetale. Le confezioni vengono preparate dall’azienda in un laboratorio interno, con massima attenzione alla freschezza del prodotto e all’igiene della preparazione.

La richiesta dell’azienda era un’etichetta per la linea di prodotti pronti da scaldare OrtoCotto, che avesse tre diverse funzioni:

  • Rendere riconoscibile il brand.
  • Riportare la tabella nutrizionale del prodotto.
  • Essere utilizzabile come sigillo per la confezione, per garantirne l’integrità.

La soluzione di BEL

  • Abbiamo innanzitutto studiato la richiesta: oltre ad aver approfondito il tipo di prodotto sul quale doveva essere applicata l’etichetta, ne abbiamo analizzato anche le modalità di fruizione e di conservazione.
  • Sulla base delle informazioni da riportare, abbiamo studiato la forma dell’etichetta: quando deve fungere da sigillo, è necessario che abbia una dimensione adeguata a questo scopo e che allo stesso tempo abbia una forma che la mette al riparo da strappi involontari.
  • Abbiamo scelto il materiale più adatto al progetto: una carta patinata semilucida per il frontale, che consente di avere dei colori brillanti e una definizione elevata per i contenuti di testo. Dal momento che l’etichetta comprende contenuti fissi e contenuti variabili, era necessario selezionare un materiale idoneo allo stesso tempo alla stampa e alla compilazione successiva.
  • Abbiamo optato per una soluzione a rotolo: le etichette singole hanno un formato da 70 x 150 mm, e sono stoccate su un liner in glassine dal quale vengono staccate per essere applicate manualmente alle confezioni dei singoli prodotti pronti da cuocere.

Con questa etichetta abbiamo creato per il nostro cliente una soluzione che gli consentirà di rendere riconoscibili le sue confezioni dei contorni di verdura da scaldare, dal momento che sono personalizzate con i marchi aziendali.

Oltre a questo, l’etichetta riporta tutte le informazioni necessarie al consumatore e assicura l’integrità della confezione, fungendo da sigillo. Tutte e tre le funzioni richieste dal cliente sono quindi egregiamente assolte.

Per garantire a tutti i nostri clienti l’etichetta che risponde al 100% alle loro esigenze, in BEL abbiamo elaborato un esclusivo processo di progettazione e realizzazione. Si chiama Easy LaBEL System e comprende sempre:

  • consulenza e assistenza;
  • selezione e test dei materiali;
  • flessibilità e massima personalizzazione;
  • ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Realizzare un’etichetta da applicare sulla buccia di un frutto o di un ortaggio fresco non è affatto banale: significa rispettare standard precisi, che possano garantire la sicurezza del consumatore e assicurare che il prodotto arrivi a scaffale in condizioni ottimali per la consumazione. Ogni elemento dell’etichetta deve essere scelto con attenzione e deve assicurare delle performance di resistenza e sicurezza molto avanzate.

Un’azienda che sceglie di apporre un’etichetta sulla propria frutta o verdura vuole che il suo brand venga riconosciuto, quindi anche il design dell’etichetta deve essere studiato con attenzione. In uno spazio così ridotto, le informazioni da riportare devono essere altamente selezionate e di interesse.

Ma ovviamente il punto più importante da considerare quando si progetta questo tipo di etichetta è la sicurezza del consumatore che mangerà quel prodotto. Quali sono gli elementi da considerare per realizzare un’etichetta che sia perfettamente sicura per l’applicazione diretta sulla frutta o sulla verdura fresca e che allo stesso tempo sia in grado di essere riconoscibile?

Frontale: materiali certificati per l’uso alimentare

Il frontale di un’etichetta per la frutta e la verdura può essere in carta o in film plastico sottile, a seconda del tipo di prodotto e delle condizioni logistiche in cui viene confezionato, trasportato, stoccato e conservato. Per esempio, alcuni prodotti richiedono materiali più resistenti all’umidità, mentre frutti e ortaggi delicati preferiscono supporti leggeri e flessibili. In tutti i casi, è essenziale che i materiali e gli inchiostri siano certificati per il contatto alimentare: anche per la frutta e la verdura di cui non si mangia la buccia, è fondamentale garantire che frontali e inchiostri utilizzati siano sicuri.

Un’alternativa interessante è rappresentata anche dai materiali compostabili, che possono essere smaltiti assieme alla buccia nel compost. A livello europeo è in corso l’elaborazione di un regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio che prevede entro il 2028 l’obbligo di utilizzo di materiali compostabili per alcuni tipi di imballaggio, tra cui le etichette adesive su frutta e verdura.

Per identificare i materiali idonei per questo tipo di etichette, si fa riferimento al Regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 ottobre 2004, relativo ai materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE.

In breve, è conosciuto come il Regolamento MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti), e stabilisce i principi generali per garantire che tutti i materiali che entrano in contatto con alimenti (tra cui anche le etichette, gli imballaggi, i contenitori) siano sicuri, inerti e non alterino la qualità o la sicurezza dell’alimento.

Oltre a questo Regolamento, va citata anche la normativa tecnica europea EN 13432, che definisce i requisiti che un materiale deve soddisfare per essere considerato compostabile.

Inchiostri a bassa migrazione

La stampa dell’etichetta da apporre sulla frutta e sulla verdura richiede (come abbiamo detto poco sopra) l’impiego di inchiostri idonei, in grado di garantire non solo leggibilità e resistenza allo sfregamento in conformità alle normative europee vigenti.

Le formulazioni a base acqua o UV low migration sono le più utilizzate, perché sicure e performanti su scala industriale.

Le prime sono apprezzate per la loro composizione priva di solventi pericolosi, il che le rende ideali per applicazioni “delicate” come appunto l’etichettatura di prodotti alimentari. Gli inchiostri a base acqua garantiscono un buon equilibrio tra resa cromatica, velocità di asciugatura e basso impatto ambientale, e sono adatti anche per produzioni di grandi volumi. Non c’è da temere, quindi, che utilizzando questo tipo di soluzione si ottengano delle etichette di scarso appeal estetico.

Gli inchiostri UV low migration, invece, vengono realizzati con tecniche che riducono drasticamente la possibilità di rilascio di componenti volatili o indesiderati. Questi inchiostri sono formulati in modo specifico per minimizzare la migrazione di sostanze chimiche verso l’alimento, una condizione essenziale per rispettare le normative europee in materia di sicurezza alimentare.

In entrambi i casi, è fondamentale che le formulazioni degli inchiostri siano certificate per il contatto con alimenti, perché l’etichetta potrebbe trasferire sostanze all’alimento in determinate condizioni (calore, umidità, pressione, ecc.). Anche la scelta dell’inchiostro adeguato deve quindi tenere conto del tipo di frutta, del packaging utilizzato e delle condizioni di trasporto e conservazione.

Adesivi removibili e sicuri

L’adesivo è forse il componente più critico, perché è immediatamente a contatto con la superficie del frutto. Deve garantire adesione alla buccia anche in presenza di condensa o delle cere che si usano per “lucidare” alcuni frutti, ma al tempo stesso deve essere facilmente removibile senza lasciare residui. E ovviamente queste performance di resistenza si devono assicurare senza l’uso di sostanze potenzialmente nocive per il consumatore. Le soluzioni più diffuse per questi adesivi sono acrilici a base d’acqua, testati per il contatto alimentare e conformi al Regolamento (CE) 1935/2004.

Come verranno applicate queste etichette? Ovviamente in modo delicato: si può ricorrere a etichettatrici ad aria compressa, che non esercitino una pressione eccessiva e non rovinino il frutto o l’ortaggio.

Le modalità di applicazione che si intende utilizzare sono determinanti per individuare quali materiali possono essere usati, le dimensioni minime e massime dell’etichetta, la sua forma e come deve essere posizionata sul supporto siliconato.

Un conto, infatti, è applicare qualche migliaio di etichette a mano, mentre è tutt’altra faccenda applicarne milioni su linee di produzione industriale ad altrettanti ortaggi e frutti.

Un’etichetta piccola come quelle che si applicano sulla frutta e sulla verdura richiede, come abbiamo visto, una grande conoscenza per essere realizzata con sicurezza e conformità. Chi esporta i propri prodotti, inoltre, deve conoscere anche le regole del Paese di destinazione per essere certo di non vedere la propria produzione bloccata all’ingresso in un nuovo Stato.

Come si può essere certi di non commettere errori che portino a non poter vendere i propri prodotti?

È fondamentale affidarsi per le proprie etichette a un partner esperto e qualificato. Noi di BEL ci occupiamo di etichettatura per prodotti alimentari da decenni. Disponiamo della certificazione BRC, uno dei più prestigiosi standard internazionali per la sicurezza alimentare, e abbiamo un know-how d’eccellenza nel settore che ci permette di trovare sempre le soluzioni più sicure e performanti per ogni prodotto.

Inoltre abbiamo un esclusivo processo di progettazione e realizzazione, che si chiama Easy LaBEL System e che applichiamo a ogni nostro progetto per assicurarti su ogni etichetta:

  • consulenza e assistenza;
  • selezione e test dei materiali;
  • flessibilità e massima personalizzazione;
  • ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Le etichette possono rendere più fluida la logistica dei prodotti su cui vengono applicate, e non solo grazie alle informazioni che contengono: quando un’etichetta viene studiata ad hoc, può infatti garantire delle performance ottimali anche in campo gestionale. In che modo? Riducendo ad esempio i volumi necessari per il suo stoccaggio, il peso delle materie prime utilizzate per realizzarla e gli scarti prodotti dal suo utilizzo.

Queste sono tutte promesse mantenute egregiamente dalle etichette linerless, che in alcuni casi possono sostituire l’impiego di etichette autoadesive. Ci sono anche dei punti deboli da tenere in considerazione, come per ogni soluzione di etichettatura.

Ecco le informazioni che ti servono per valutare se le etichette linerless fanno per te.

Che cos’è il liner

Linerless” significa letteralmente “senza liner”: questo è il nome del supporto siliconato su cui sono apposte le etichette adesive pronte per l’utilizzo, e da cui queste ultime devono essere staccate prima di venire attaccate sulla confezione a cui sono destinate.

Il liner può essere realizzato con materiali diversi, che vanno dalla carta kraft, al poliestere (PET), fino alla glassine, detta anche carta super-calandrata, che è quella maggiormente usata. Quest’ultima è una carta molto sottile, resistente alla tensione e semitrasparente. Su tutti questi tipi di materiale viene spalmato uno strato di silicone molto sottile, nell’ordine di pochi micron di spessore.

Nel caso delle etichette linerless invece, la siliconatura viene applicata al frontale dell’etichetta, in quantità ancora inferiori rispetto ai liner tradizionali (una eccessiva quantità di silicone potrebbe infatti impedire la scrittura sull’etichetta). In questo modo, si evita che l’adesivo sul retro dell’etichetta ne impedisca il distacco. In sostanza questa combinazione fa diventare il rotolo di etichette come una sorta di nastro adesivo, che però potrà anche essere sovrastampato con i dati variabili necessari alla logistica: indirizzo di spedizione, scontrini dei reparti di un supermercato, eccetera.

Vantaggi del linerless: ridurre i rifiuti e i tempi

Dal momento che il liner può arrivare a rappresentare quasi la metà del materiale necessario per realizzare un’etichetta autoadesiva e che dopo l’utilizzo viene generalmente buttato tra i rifiuti, è facile comprendere come questo componente abbia un peso importante sulla produzione di scarti delle etichette. Anche se esistono dei progetti virtuosi di recupero del liner, in generale questi supporti vengono semplicemente gettati una volta che le etichette sono state rimosse dalla loro superficie e applicate altrove.

Scegliendo un’etichetta linerless, quindi, non si produce lo scarto del liner. I rotoli linerless hanno un diametro e un peso minori, proprio perché si elimina una percentuale importante di materiale, e questo li rende più facili da trasportare e più comodi da stoccare.

Inoltre scegliendo una soluzione linerless è possibile avere più etichette in un unico rotolo a parità di peso e diametro, riducendo così il tempo e il numero dei cambi rotolo in fase di applicazione.

Svantaggi del linerless: prestazioni e applicazioni

I punti deboli di una soluzione di etichettatura senza liner sono di diverso tipo, e possono renderla inadatta a diverse applicazioni. Ecco qualche esempio:

  • Adesività relativamente bassa: ciò significa che il materiale aderisce bene solo su superfici pulite, regolari, piane e non problematiche.
  • La forma delle etichette deve essere rettangolare: non possono essere realizzate etichette tonde, ovali o sagomate.
  • Deve essere stampata un’etichetta alla volta, che verrà subito applicata (print & apply), con dati variabili: una soluzione linerless non è adatta nel caso si volessero stampare in un primo momento due o più etichette per poi applicarle successivamente.
  • Non si possono utilizzare bilance ed applicatori standard: sono necessari macchinari costruiti specificamente per questo tipo di materiale.
  • Gli applicatori richiedono maggiore attenzione e pulizia più frequente del sistema di taglio delle etichette: si accumulano velocemente filamenti di adesivo che finiscono per bloccare l’apparecchio.
  • La gamma di frontali utilizzabili si riduce alla sola carta termica protetta: attualmente questo materiale non è certificato come bio-compostabile.
  • Le etichette linerless non sono quasi mai personalizzate con loghi, fondi colorati o altre stampe: per poterle personalizzare, sono necessari volumi elevati, il costo aumenta notevolmente e la stampa potrà solo essere continua (senza inizio/fine), come per i rotoli dei registratori di cassa.

Meglio quindi valutare bene le proprie esigenze prima di scegliere delle etichette senza liner.

Diversi tipi di etichette: cosa cambia tra linerless o striped linerless

Non esiste un unico tipo di etichette linerless. Le due principali categorie in cui possono essere suddivise sono:

  • etichette linerless classiche: sono completamente adesive
  • etichette striped linerless: hanno strisce adesive e zone non adesive.

Entrambe le tipologie di etichette possono avere una lunghezza variabile anche all’interno dello stesso rotolo. Per realizzarle servono delle stampanti apposite, che hanno anche un meccanismo di taglio, e per applicarle automaticamente è necessario un sistema appositamente progettato.

Quali sono le principali differenze tra questi tipi di etichette?

Le etichette linerless, dal momento che l’adesivo copre tutta la superficie del loro retro, possono arricciarsi o attaccarsi tra loro se sono realizzate con materiali inadeguati e se non sono conservate e applicate con cura. Nelle etichette striped linerless questo rischio è minore, proprio perché l’adesivo non è applicato su tutta la superficie ma su strisce alterne: questo le rende più facili da maneggiare, grazie alle loro aree non adesive, e limita il rischio di incollamento tra gli strati di uno stesso rotolo.

Le applicazioni di queste due tipologie di etichette possono essere diverse. Le linerless sono ideali, ad esempio, per la realizzazione di tag e scontrini per la grande distribuzione. Con le etichette striped linerless si possono invece realizzare delle fascette per avvolgere le confezioni completamente o per personalizzarle con una fascia a C , a U o apposta solo sulla parte superiore del packaging. Sono adatte all’applicazione su scatole, vaschette o anche skin pack, dal momento che queste etichette non aderiscono completamente alla confezione ma solo nei punti in cui è presente l’adesivo, e si evitano quindi le grinze antiestetiche che possono comparire se si applica un’etichetta completamente adesiva su una superficie irregolare.

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