BEL – Bolzano – Produciamo etichette da 60 anni

Certificazioni e normative

Sai benissimo che l’etichetta è essenziale per rendere i tuoi prodotti riconoscibili e per farli scegliere tra tutte le altre alternative sul mercato. Quindi, se ti servono delle etichette per uso professionale, non puoi rischiare di improvvisare o di fare errori e devi assolutamente affidarti a un etichettificio. Ma devi scegliere i tuoi partner con grande attenzione.

Che cosa dovresti pretendere da chi realizza le etichette per te? Ti servono delle prestazioni che vanno ben oltre l’estetica dell’etichetta.

Un etichettificio professionale deve infatti essere in grado di accompagnarti in un processo tecnico, normativo e produttivo spesso più complesso di quanto si pensi. Non si tratta solo di “stampare bene”, ma di risolvere esigenze, evitare errori e  soprattutto progettare soluzioni che funzionano davvero. Se lavori in settori come l’alimentare, il cosmetico o il farmaceutico, sai benissimo quanto le informazioni riportate in etichetta debbano essere precise, e come l’etichetta stessa debba garantire delle performance di resistenza e leggibilità impeccabili. Il rischio, con un’etichetta a basse prestazioni, è di vedere il tuo prodotto ritirato dagli scaffali perché non è possibile leggerne gli ingredienti, le modalità di utilizzo e conservazione o addirittura la data di scadenza.

Ecco quindi quello che il tuo etichettificio dovrebbe offrirti per assicurarti di realizzare sempre l’etichetta migliore per le tue esigenze.

Una buona etichetta parte da un buon ascolto

Ogni settore ha le sue regole, ogni prodotto ha le sue criticità. Chi ti affianca nella produzione delle etichette deve conoscere il tuo mercato, e approfondire tutti i dettagli che descrivono il ciclo di vita del tuo packaging e del tuo prodotto: le condizioni di applicazione dell’etichetta, i materiali di cui è fatto il pack e perfino l’ambiente in cui il prodotto verrà conservato o trasportato.

Solo così è possibile proporti un’etichetta che non si stacca, che resta leggibile, che non si rovina e che (quando serve) resiste a freddo, umidità, abrasione o deformazioni.

L’ascolto non si deve fermare alla fase di progettazione: un etichettificio serio ti affianca anche con un’assistenza continua dopo la vendita.

Consulenza tecnica e soluzioni su misura

Hai contattato un etichettificio professionale che si è limitato a stampare il file che gli hai mandato? Questo non è un buon segno.

L’etichettificio deve sempre consigliarti sul supporto più adatto, sugli adesivi migliori, sulla tecnologia di stampa più coerente con le tue esigenze. Per questo è essenziale che esegua dei test prima di avviare la produzione e che ti faccia avere una campionatura in modo che tu possa toccare con mano il risultato che avrai con le tue nuove etichette.

Ogni etichetta professionale è un progetto a sé stante, che deve essere gestito con la massima personalizzazione e con flessibilità: la campionatura e i test permettono proprio di capire se la soluzione individuata è quella giusta o se ci sono diverse alternative adeguatamente performanti tra cui scegliere, magari con materiali nuovi che non hai ancora provato.

Normative, sicurezza e tracciabilità

Un’etichetta non è affatto una semplice “decorazione” su un prodotto. Anche se la componente estetica è importante soprattutto a livello di marketing, in molti settori – alimentare, cosmetico, farmaceutico, medicale – l’etichetta è parte integrante della conformità del prodotto. Deve rispettare regolamenti che evolvono con grande rapidità, garantire la leggibilità dei dati e in certi casi resistere a cicli di sterilizzazione, congelamento o trasporto internazionale.

Un partner affidabile deve essere sempre aggiornato su tutto questo. Solo così potrà garantirti le competenze (e le certificazioni) per realizzare un’etichetta sicura e a norma. Il rischio è di non poter commercializzare i tuoi prodotti o addirittura di doverli distruggere, se le loro etichette non sono conformi alle normative.

Un processo facile, non complicato

Infine, devi scegliere un etichettificio che ti fa risparmiare tempo e che rende più semplice il tuo lavoro. In che modo? Con un supporto gestionale avanzato e qualificato: offrendoti un sistema semplice per gestire i tuoi ordini, assistenza qualificata per mantenere ordine e continuità anche quando i lotti cambiano, una gestione fluida e veloce delle non conformità. La professionalità e l’esperienza di un etichettificio non si vede solo dal prodotto che ti offre, ma anche da come riesce a integrarsi al tuo lavoro quotidiano e a semplificarti la vita.

Per avere la certezza al 100%  che le tue etichette siano sempre conformi alle normative, precise e progettate ad hoc per l’uso che ne devi fare, puoi rivolgerti a noi di BEL: non solo siamo certificati BRC, ma ti garantiamo il know-how che abbiamo sviluppato lavorando per anni con grandi imprese in settori sfidanti.

Dalla nostra esperienza è nato Easy LaBEL System, il sistema TUTTO incluso con cui gestiamo interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e garantendoti per ogni etichetta:

  • Consulenza e assistenza;
  • Selezione e test dei materiali;
  • Flessibilità e massima personalizzazione;
  • Ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • Sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Le iniziative, anche istituzionali, per rendere sempre più sostenibile il mondo del packaging e delle etichette sono moltissime. È proprio in quest’ottica che dal 1° luglio 2025 è entrata in vigore in Svizzera una nuova normativa in materia di etichettatura dei prodotti di origine animale.

Si tratta di una riforma attesa da tempo e nata da un lungo percorso, che si propone di introdurre maggiore trasparenza per i consumatori e valorizzare le pratiche sostenibili lungo tutta la filiera produttiva. Quindi per le aziende esportatrici si apre una nuova sfida: adattare le proprie etichette in modo conforme e puntuale, pena l’esclusione dal mercato svizzero.

Una normativa ambiziosa per il benessere animale

La nuova legge federale che la Svizzera ha adottato a inizio luglio prevede che tutti i prodotti animali (carne, latte, uova, pesce e derivati) debbano riportare in etichetta informazioni dettagliate sul benessere animale durante l’allevamento, il trasporto e la macellazione. L’obiettivo è non solo quello di favorire una concorrenza leale tra aziende anche di dimensioni molto diverse, ma anche quello di sensibilizzare il consumatore a prendere delle scelte informate relativamente a quello che mangia, per orientarsi magari verso pratiche produttive più etiche.

Le informazioni che dovranno essere riportate in etichetta sono di tipo diverso, e riguardano alcune pratiche considerate dolorose per gli animali. Si parla ad esempio di resezione dei denti e taglio della coda dei suini, taglio del becco del pollame, decornazione dei bovini: se queste pratiche sono state effettuate senza anestesia, in Svizzera oggi lo si trova per obbligo scritto sull’etichetta degli alimenti.

Ma non è tutto, perché è necessario dichiarare sempre in etichetta anche l’eventuale ottenimento delle cosce di rana senza stordimento dell’animale o l’alimentazione forzata di oche e anatre per la produzione di foie gras o tagli di carne.

La normativa si applica a tutti gli alimenti venduti sul suolo elvetico e non solo a quelli che sono stati prodotti in questo Paese. In Svizzera, ad esempio, l’alimentazione forzata è proibita da oltre 40 anni, ma viene comunque importato il foie gras dai Paesi in cui lo si produce legalmente.

Ogni azienda che voglia vendere in Svizzera prodotti di origine animale deve quindi adeguare al più presto le proprie etichette. La nuova normativa si applica a tutti i punti vendita, inclusi quindi anche i ristoranti e non solo supermercati o negozi. È previsto infatti un periodo di transizione di due anni, e sono le attività commerciali a dover verificare il rispetto della norma da parte dei loro fornitori tramite procedure di autocontrollo.

Cosa cambia sulle tue etichette se vendi in Svizzera?

Non basta indicare l’origine del tuo prodotto o i suoi valori nutrizionali: occorre integrare dati relativi alla filiera zootecnica e al benessere animale, eventualmente corredati da QR code che rimandano a piattaforme informative per approfondimenti.

Le sfide da affrontare nella progettazione delle etichette sono diverse:

  • Spazio fisico: gestire contenuti aggiuntivi senza compromettere la leggibilità dell’etichetta richiede forzatamente più spazio. È quindi necessario trovare delle soluzioni grafiche che armonizzino l’estetica dell’etichetta alla necessità di inserire più informazioni.
  • Multilinguismo: l’etichetta in svizzera deve essere scritta in più lingue, cioè in italiano, francese e tedesco. Quindi va considerato che ogni nuova informazione inserita richiede il triplo dello spazio.
  • Conformità: è essenziale che le diciture riportate in etichetta siano chiare e che corrispondano a quanto indicato dalla normativa.

Ovviamente a queste nuove sfide per le tue etichette si affiancano quelle già esistenti, vale a dire tutte le scelte da fare relativamente ai materiali per renderle performanti e sicure, garantendone la conformità alle normative vigenti in merito al packaging degli alimenti nel Paese in cui devi commercializzare i tuoi prodotti.

Come puoi essere certo di non fare errori? Ti serve un partner esperto e qualificato per la realizzazione delle tue etichette.

Noi di BEL collaboriamo con aziende di diversi Paesi Europei, e per questo siamo sempre aggiornati rispetto a tutte le normative già in vigore o in procinto di essere attuate. I partner che ci scelgono hanno non solo la garanzia di un prodotto realizzato al meglio, ma anche la sicurezza di collaborare con un’azienda solida ed esperta a livello normativo.

Inoltre, siamo gli unici a garantirti i vantaggi dell‘Easy LaBEL System®, il sistema che abbiamo elaborato per gestire interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e assicurandoti per ogni etichetta:

  • consulenza e assistenza;
  • selezione e test dei materiali;
  • flessibilità e massima personalizzazione;
  • ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • controllo e gestione delle non conformità.

Realizzare un’etichetta da applicare sulla buccia di un frutto o di un ortaggio fresco non è affatto banale: significa rispettare standard precisi, che possano garantire la sicurezza del consumatore e assicurare che il prodotto arrivi a scaffale in condizioni ottimali per la consumazione. Ogni elemento dell’etichetta deve essere scelto con attenzione e deve assicurare delle performance di resistenza e sicurezza molto avanzate.

Un’azienda che sceglie di apporre un’etichetta sulla propria frutta o verdura vuole che il suo brand venga riconosciuto, quindi anche il design dell’etichetta deve essere studiato con attenzione. In uno spazio così ridotto, le informazioni da riportare devono essere altamente selezionate e di interesse.

Ma ovviamente il punto più importante da considerare quando si progetta questo tipo di etichetta è la sicurezza del consumatore che mangerà quel prodotto. Quali sono gli elementi da considerare per realizzare un’etichetta che sia perfettamente sicura per l’applicazione diretta sulla frutta o sulla verdura fresca e che allo stesso tempo sia in grado di essere riconoscibile?

Frontale: materiali certificati per l’uso alimentare

Il frontale di un’etichetta per la frutta e la verdura può essere in carta o in film plastico sottile, a seconda del tipo di prodotto e delle condizioni logistiche in cui viene confezionato, trasportato, stoccato e conservato. Per esempio, alcuni prodotti richiedono materiali più resistenti all’umidità, mentre frutti e ortaggi delicati preferiscono supporti leggeri e flessibili. In tutti i casi, è essenziale che i materiali e gli inchiostri siano certificati per il contatto alimentare: anche per la frutta e la verdura di cui non si mangia la buccia, è fondamentale garantire che frontali e inchiostri utilizzati siano sicuri.

Un’alternativa interessante è rappresentata anche dai materiali compostabili, che possono essere smaltiti assieme alla buccia nel compost. A livello europeo è in corso l’elaborazione di un regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio che prevede entro il 2028 l’obbligo di utilizzo di materiali compostabili per alcuni tipi di imballaggio, tra cui le etichette adesive su frutta e verdura.

Per identificare i materiali idonei per questo tipo di etichette, si fa riferimento al Regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 ottobre 2004, relativo ai materiali e agli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE.

In breve, è conosciuto come il Regolamento MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con Alimenti), e stabilisce i principi generali per garantire che tutti i materiali che entrano in contatto con alimenti (tra cui anche le etichette, gli imballaggi, i contenitori) siano sicuri, inerti e non alterino la qualità o la sicurezza dell’alimento.

Oltre a questo Regolamento, va citata anche la normativa tecnica europea EN 13432, che definisce i requisiti che un materiale deve soddisfare per essere considerato compostabile.

Inchiostri a bassa migrazione

La stampa dell’etichetta da apporre sulla frutta e sulla verdura richiede (come abbiamo detto poco sopra) l’impiego di inchiostri idonei, in grado di garantire non solo leggibilità e resistenza allo sfregamento in conformità alle normative europee vigenti.

Le formulazioni a base acqua o UV low migration sono le più utilizzate, perché sicure e performanti su scala industriale.

Le prime sono apprezzate per la loro composizione priva di solventi pericolosi, il che le rende ideali per applicazioni “delicate” come appunto l’etichettatura di prodotti alimentari. Gli inchiostri a base acqua garantiscono un buon equilibrio tra resa cromatica, velocità di asciugatura e basso impatto ambientale, e sono adatti anche per produzioni di grandi volumi. Non c’è da temere, quindi, che utilizzando questo tipo di soluzione si ottengano delle etichette di scarso appeal estetico.

Gli inchiostri UV low migration, invece, vengono realizzati con tecniche che riducono drasticamente la possibilità di rilascio di componenti volatili o indesiderati. Questi inchiostri sono formulati in modo specifico per minimizzare la migrazione di sostanze chimiche verso l’alimento, una condizione essenziale per rispettare le normative europee in materia di sicurezza alimentare.

In entrambi i casi, è fondamentale che le formulazioni degli inchiostri siano certificate per il contatto con alimenti, perché l’etichetta potrebbe trasferire sostanze all’alimento in determinate condizioni (calore, umidità, pressione, ecc.). Anche la scelta dell’inchiostro adeguato deve quindi tenere conto del tipo di frutta, del packaging utilizzato e delle condizioni di trasporto e conservazione.

Adesivi removibili e sicuri

L’adesivo è forse il componente più critico, perché è immediatamente a contatto con la superficie del frutto. Deve garantire adesione alla buccia anche in presenza di condensa o delle cere che si usano per “lucidare” alcuni frutti, ma al tempo stesso deve essere facilmente removibile senza lasciare residui. E ovviamente queste performance di resistenza si devono assicurare senza l’uso di sostanze potenzialmente nocive per il consumatore. Le soluzioni più diffuse per questi adesivi sono acrilici a base d’acqua, testati per il contatto alimentare e conformi al Regolamento (CE) 1935/2004.

Come verranno applicate queste etichette? Ovviamente in modo delicato: si può ricorrere a etichettatrici ad aria compressa, che non esercitino una pressione eccessiva e non rovinino il frutto o l’ortaggio.

Le modalità di applicazione che si intende utilizzare sono determinanti per individuare quali materiali possono essere usati, le dimensioni minime e massime dell’etichetta, la sua forma e come deve essere posizionata sul supporto siliconato.

Un conto, infatti, è applicare qualche migliaio di etichette a mano, mentre è tutt’altra faccenda applicarne milioni su linee di produzione industriale ad altrettanti ortaggi e frutti.

Un’etichetta piccola come quelle che si applicano sulla frutta e sulla verdura richiede, come abbiamo visto, una grande conoscenza per essere realizzata con sicurezza e conformità. Chi esporta i propri prodotti, inoltre, deve conoscere anche le regole del Paese di destinazione per essere certo di non vedere la propria produzione bloccata all’ingresso in un nuovo Stato.

Come si può essere certi di non commettere errori che portino a non poter vendere i propri prodotti?

È fondamentale affidarsi per le proprie etichette a un partner esperto e qualificato. Noi di BEL ci occupiamo di etichettatura per prodotti alimentari da decenni. Disponiamo della certificazione BRC, uno dei più prestigiosi standard internazionali per la sicurezza alimentare, e abbiamo un know-how d’eccellenza nel settore che ci permette di trovare sempre le soluzioni più sicure e performanti per ogni prodotto.

Inoltre abbiamo un esclusivo processo di progettazione e realizzazione, che si chiama Easy LaBEL System e che applichiamo a ogni nostro progetto per assicurarti su ogni etichetta:

  • consulenza e assistenza;
  • selezione e test dei materiali;
  • flessibilità e massima personalizzazione;
  • ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Le etichette sui prodotti non sono semplici mezzi informativi, ma hanno un peso essenziale nell’accoglienza del prodotto da parte del pubblico: un’etichetta ha il potere di influenzare l’intera esperienza dei consumatori con il prodotto, dalle aspettative al giudizio finale.

I produttori, indifferentemente dal settore di appartenenza, devono essere consapevoli dell’impatto delle informazioni indicate sulle etichette e dovrebbero riflettere su come sia necessario mantenere un approccio etico ai contenuti inseriti.

Come le etichette condizionano il pensiero e le percezioni dei consumatori

L’effetto placebo delle etichette è un fenomeno psicologico in cui le aspettative generate dall’etichetta influenzano l’esperienza dei consumatori con un determinato prodotto, modificando la loro percezione sensoriale e il gradimento del prodotto; in particolare, nell’industria alimentare questo fenomeno si manifesta anche nel sapore percepito dai consumatori.

L’effetto placebo delle etichette può portare i consumatori a percepire il prodotto come migliore o più efficace semplicemente a causa delle informazioni fornite sull’etichetta.

Le informazioni sull’etichetta che creano aspettative positive possono spingere il consumatore ad acquistare un prodotto e giudicarlo migliore di uno uguale che non riporta in etichetta le stesse diciture; viceversa, le informazioni sull’etichetta che creano aspettative negative vanno a disincentivare l’acquisto e portano il consumatore a osservare maggiori difetti.

Ad esempio, un esperimento del 2014[1] ha dimostrato che leggendo la dicitura “biologico” il consumatore si aspetta un prodotto più sano e di qualità e viene indotto a percepirlo effettivamente superiore nonostante il prodotto non presenti differenze oggettive rispetto a uno che non evidenzia la stessa informazione.

Nel corso degli anni sono stati condotto numerosi studi su questo tema proprio con l’obiettivo di comprendere a fondo la percezione e il conseguente comportamento dei consumatori davanti a differenti tipologie di etichette. Spesso sono gli stessi brand a condurre o finanziare questo tipo di ricerche in modo da progettare etichette sempre coerenti con le aspettative del mercato.

Come sfruttare le etichette senza ingannare i consumatori?

I risultati delle ricerche e degli esperimenti condotti fino a oggi suggeriscono che le etichette non solo informano, ma condizionano anche le percezioni e le esperienze dei consumatori; questo evidenzia l’importanza di un approccio etico nella creazione delle etichette, per evitare di ingannare i consumatori e rispettare le normative vigenti.

Per prima cosa, il produttore deve essere sempre aggiornato sulle informazioni obbligatorie che devono essere presenti sulle etichette; ad esempio, per i prodotti alimentari, devono essere chiare le caratteristiche dell’alimento, quali denominazione, composizione, natura, proprietà, quantità, durata, luogo di provenienza e metodo fabbricazione o produzione.

Tutte le informazioni riportate in etichetta devono essere veritiere ed è vietato usare informazioni fuorvianti per il consumatore: ad esempio, è vietato attribuire al prodotto effetti o proprietà che non possiede o suggerire che possiede caratteristiche particolari nonostante tutti gli alimenti simili possiedono le stesse caratteristiche.

In particolare, alcune comunicazioni sulle etichette possono incidere anche sui giudizi etici dei consumatori e di conseguenza sulla loro scelta e percezione dei prodotti. Una ricerca del 2016[2] ha dimostrato che le affermazioni ambientali sulle etichette possono alterare l’esperienza del consumatore con il prodotto. Ad esempio, indicando gli ingredienti come naturali la percezione del gusto dei consumatori veniva migliorato; questo perché i consumatori sono indotti a preferire prodotti percepiti come più sostenibili.

È fondamentale anche in questo caso non ingannare il cliente, ad esempio evitando il greenwashing, ovvero l’uso di affermazioni ingannevoli sulla sostenibilità, ma enfatizzando solo caratteristiche ambientali che riflettono pratiche sostenibili reali.

L’effetto placebo delle etichette è spiegato dal fatto che le etichette attivano associazioni cognitive ed emotive, influenzando così le percezioni sensoriali del consumatore; le immagini riportate sulle etichette amplificano questo effetto sulle persone. Ad esempio, un’immagine che evoca freschezza può indurre il consumatore a percepire il prodotto realmente più fresco, allo stesso modo un’immagine di tradizione può portare il consumatore a percepire il prodotto più autentico.

Per evitare di ingannare i consumatori, le immagini illustrative dei prodotti alimentari devono rispettare determinati requisiti normativi, garantendo trasparenza; il produttore è quindi tenuto a conoscere le normative di riferimento e utilizzare solo rappresentazioni accurate, fedeli e non fuorvianti.

Considerato lo spazio così limitato di una singola etichetta, risulta evidente che ogni parola e immagine usata fa la differenza nel condizionare l’atteggiamento delle persone verso i tuoi prodotti; etichettare in modo etico ti permette di non compromettere la reputazione del tuo marchio e contribuire a educare i consumatori, rendendoli più consapevoli delle loro scelte alimentari.

Noi di BEL comprendiamo l’importanza delle etichette e, grazie ai nostri 60 anni di esperienza nel settore, possiamo garantirti la realizzazione di etichette di qualità che rispettano gli standard di sicurezza; inoltre, offriamo soluzioni personalizzate che contribuiscono a costruire un rapporto di fiducia con i tuoi clienti.


[1] Schouteten, J.J., “The influence of organic labels on the sensory perception of foods: A systematic review and meta-analysis.” Appetite

[2] Lee, W.C.J., & Yoon, J. (2016). “The effects of environmental claims on consumers’ perceptions and taste experience: Evidence from experimental auctions.” Journal of Cleaner Production

Se lavori in un settore come l’alimentare, il farmaceutico o il cosmetico sai bene quanti accorgimenti sono necessari per ottenere prodotti che siano sicuri per la salute. E ovviamente non solo le modalità produttive ma anche le scelte che fai per confezionare i tuoi prodotti devono essere particolarmente attente. Un materiale non idoneo o una lavorazione sbagliata possono rendere addirittura pericoloso un alimento, un farmaco o una crema.

Come si sceglie un packaging adeguato per prodotti di questo tipo?

Le variabili da tenere in considerazione sono ovviamente moltissime. E tra queste anche la progettazione e realizzazione delle tue etichette hanno un ruolo essenziale. Per esempio: pensi che si possa utilizzare un inchiostro qualunque per stampare le etichette dei prodotti alimentari o dei farmaci? Non è affatto così. Solo alcune tipologie di inchiostro possono garantirti la massima sicurezza per i tuoi prodotti. Tra questi, un posto d’onore va sicuramente all’inchiostro a bassa migrazione.

Continua a leggere e scopri cosa rischi se sbagli inchiostro sulle tue etichette per prodotti alimentari!

Gli inchiostri per la stampa dei packaging

La regola aurea per il packaging nei settori alimentare e farmaceutico è che tutto ciò che è a contatto diretto o indiretto con il prodotto non deve assolutamente compromettere la composizione e le caratteristiche dell’alimento (o del farmaco).

Ovviamente, gli inchiostri da stampa impiegati sulle etichette e sui contenitori non fanno eccezione. Questi devono infatti essere sottoposti a rigorosi test sulla conformità alle normative di sicurezza e devono essere progettati per ridurre al minimo la possibilità di trasferimento sulle superfici sui quali vengono applicati.

Vediamo meglio cosa significa. Gli inchiostri sono formati da pigmenti, responsabili della loro colorazione, e da sostanze di carica, a cui si deve la loro consistenza. A queste componenti si aggiungono altre sostanze che permettono all’inchiostro di asciugarsi più o meno velocemente.

Ogni inchiostro, infatti, una volta applicato sul supporto deve cambiare stato – passando quindi da liquido a solidoper ancorarsi alla superficie su cui viene applicato.

Tra le diverse tipologie di inchiostro più diffuse ci sono:

  • Inchiostri a base acqua, che si asciugano facendo evaporare l’acqua passando l’etichetta in particolari forni di asciugatura;
  • Inchiostri a base solvente, che si asciugano per evaporazione spontanea dell’alcool;
  • Inchiostri UV formulati con fotoiniziatori che reagiscono alla luce ultravioletta: questi inchiostri rimangono liquidi alla luce del sole e si asciugano sotto i raggi UV, quindi quando vengono esposti a delle lampade calibrate per emettere luce con una particolare frequenza.

La stampa UV, che viene fatta utilizzando quest’ultimo tipo di inchiostri, è tra le più utilizzate nella stampa industriale e commerciale.

Ma c’è un ma. Una volta che gli agenti chimici detti fotoiniziatori vengono attivati dai raggi UV, scatenando la reazione chimica che fa passare l’inchiostro da liquido a solido in modo molto rapido, rimangono attivi. Quindi anche dopo che l’inchiostro si è asciugato ci sono delle molecole che continuano a muoversi, per esempio passando attraverso la carta su cui sono applicate. La migrazione di queste molecole continua finché non incontrano una barriera in grado di fermarle: più sono piccole le molecole più il filtro della barriera deve essere stretto per trattenerle e non farle arrivare a contatto con, ad esempio, l’alimento su cui è applicata un’etichetta stampata con inchiostri UV.

I vantaggi degli inchiostri a bassa migrazione

Per evitare che l’inchiostro si trasferisca sul contenuto, ogni materiale usato per realizzare il packaging degli alimenti o dei farmaci deve quindi essere una barriera più o meno efficace.

Gli unici materiali ritenuti barriere sicure al 100% sono il vetro, l’alluminio e la banda stagnata. Come fare, quindi, per impedire il trasferimento delle molecole di inchiostro anche su contenitori di materiali diversi, come plastica e cartone? È necessario utilizzare degli inchiostri a bassa migrazione.

Sono strutturati con fotoiniziatori più grandi, che possono quindi essere frenati più facilmente anche da barriere a trama più grossa di vetro o alluminio. Gli inchiostri a bassa migrazione sono l’unico modo per garantire che la quantità di migrazione di sostanze potenzialmente nocive sia sotto la soglia indicata dalle normative europee.

Come essere certi di avere un’etichetta e un packaging sicuri?

Attenzione: non basta scegliere un inchiostro a bassa migrazione per essere certi che questo non si traferisca sull’alimento o sul farmaco etichettato! È necessario eseguire dei test per ogni singolo packaging, tenendo conto della tipologia di prodotto che deve essere confezionato.

La prestazione delle barriere dipende infatti da numerosi fattori, tra cui la temperatura, la quantità di grassi del prodotto e il suo grado di umidità. Per esempio alimenti grassi come prosciutto, burro o olive tendono ad attirare i fotoiniziatori, quindi le barriere per il packaging di questo tipo di prodotti devono essere più fitte e performanti rispetto a quelle usate per gli alimenti secchi.

Nel settore alimentare esistono diverse normative di riferimento che delineano gli standard da seguire durante la fase di packaging, ma non c’è ancora un regolamento completo e definitivo a livello europeo. Attualmente valgono il principio di prudenza e ci sono vari decreti legge che regolamentano la tutela dei consumatori, ma se ti rivolgi a un etichettificio poco esperto potresti non avere la garanzia che le tue etichette siano prodotte in modo da tutelare la salute dei consumatori.

Devi essere consapevole del fatto che nel settore alimentare gli unici inchiostri sicuri sono quelli a bassa migrazione, quindi devi essere certo di usarli sia per la stampa sui contenitori che sulle etichette che applichi sull’imballaggio.

Non sono pochi infatti i casi di contaminazione causati dall’utilizzo di inchiostri non a norma: uno dei più famosi è quello dei cioccolatini in cui l’inchiostro ha superato sia la barriera dello strato di stagnola in cui erano avvolti che quella delle due scatole di cartone in cui erano contenuti. Il secondo strato di cartone era stato stampato con un inchiostro non a bassa migrazione, che è riuscito a raggiungere il cioccolato facendogli cambiare sapore.

Evita rischi inutili: noi di BEL, ad esempio, utilizziamo solo inchiostri a bassa migrazione per i quali disponiamo di certificato di conformità alimentare. Per garantirti un’etichetta perfettamente sicura, studiamo a fondo il tuo prodotto in modo da tenere in considerazione tutte le variabili che possono avere un impatto sulla corretta conservazione del prodotto alimentare che devi etichettare.

Affidandoti a BEL puoi quindi garantire la massima sicurezza alla tua azienda e ai tuoi consumatori.

Inoltre, solo con noi puoi contare sulle garanzie di Easy LaBEL System, il sistema che abbiamo elaborato per gestire interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e assicurandoti per ogni etichetta:

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  • Selezione e test dei materiali;
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  • Sistema di controllo e gestione delle non conformità.

Sono sempre di più le aziende che vogliono un’etichetta compostabile per i propri prodotti. Questa tendenza non riguarda solo il settore alimentare ma si sta estendendo anche a diversi altri ambiti produttivi, per un motivo molto semplice: l’attenzione alle buone pratiche della sostenibilità è oggi essenziale nel mondo del lavoro. I clienti sono sempre più propensi ad acquistare prodotti ritenuti sostenibili, e sono sempre più informati relativamente alla separabilità del packaging e allo smaltimento degli imballaggi.

Anche la ricerca dei materiali e delle soluzioni, di conseguenza, è in continua accelerazione. Per questo sono tantissime le possibilità di adesivi e inchiostri tra le quali un’azienda, oggi, può scegliere se vuole un’etichetta compostabile per i suoi prodotti.

Cosa significa compostabile?

Un’etichetta compostabile deve rispettare le indicazioni della norma tecnica EN 13432, che riporta i requisiti degli imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione. È una norma armonizzata a livello europeo e pubblicata per la prima volta nel 2000.

La compostabilità di un’etichetta può essere dichiarata solo in presenza di caratteristiche ben definite. Se vengono rispettate, sarà possibile apporre sull’etichetta legalmente il logo dell’ente certificatore che garantisce la conformità alla norma EN 13432. Non si può, infatti, dire che un’etichetta è compostabile senza un’adeguata certificazione!

Le caratteristiche principali di un’etichetta compostabile sono diverse. Ecco le principali:

  • Deve essere in grado di biodegradarsi per almeno del 90% in 6 mesi
  • Se è stata a contatto con materiali organici per un periodo di 3 mesi, la massa del materiale dell’etichetta deve essere costituita almeno per il 90% da frammenti di dimensioni inferiori a 2 mm.
  • I valori di pH e il contenuto salino del materiale di cui è composta devono rispettare un limite stabilito. Stessa cosa dicasi per la concentrazione di solidi volatili, metalli pesanti additivati, azoto, fosforo, magnesio e potassio.

Le limitazioni sono molte e particolarmente rigide, ma come detto in precedenza esistono comunque diverse alternative di materiali adatti a realizzare etichette compostabili che combinano estetica e prestazioni. A patto però di rivolgersi a un partner serio e qualificato, perché bastano piccoli errori per compromettere la compostabilità di un’etichetta.

Gli inchiostri compostabili da utilizzare

Le loro formulazioni contengono ingredienti a base di acqua e componenti naturali, per questo gli inchiostri compostabili assicurano una scomposizione che non rilascia residui tossici. Oltre a questo, spesso incorporano materiali provenienti da fonti rinnovabili, come oli vegetali e resine naturali.

Le prestazioni degli inchiostri compostabili sono sempre più elevate. Oggi esistono soluzioni resistenti all’usura, alle intemperie e ad altri fattori ambientali, che rendono le etichette leggibili e durevoli nel tempo. Ma comunque è importante sapere che i materiali compostabili non sono adatti per le condizioni estreme. Nel caso degli alimenti, che devono essere conservati con cura e per un tempo non troppo lungo, sono però la soluzione perfetta per integrare sostenibilità e funzionalità al massimo livello.

Attenzione: non è possibile, ad esempio, verniciare l’etichetta con una vernice qualsiasi per renderla più resistente o brillante! In questo caso, infatti, il trattamento potrebbe renderla non più smaltibile nel compost.

Gli adesivi compostabili più diffusi

Anche gli adesivi per le etichette compostabili sono ovviamente realizzati con materiali conformi alle normative, quindi principalmente sono a base d’acqua e di amidi vegetali. Possono infatti contenere resina di gomma, gelatina, caseina, glucosio, amido di grano o di mais, fecola di patate. Molti li chiamano anche colle vegetali, proprio per la loro composizione.

L’alternativa alle colle vegetali sono gli adesivi a base acrilica appositamente studiati per essere smaltiti nel compost. Sono adatti non solo per un’applicazione automatica ad alta velocità ma anche per il contatto con gli alimenti.

L’essenziale è sempre combinare un frontale adeguato allo specifico adesivo, oppure si rischia di compromettere la compostabilità dell’etichetta.

Progettare e realizzare un’etichetta compostabile richiede conoscenze approfondite dei materiali, delle normative e delle ultime novità in tema di sostenibilità. Solo in questo modo, infatti, è possibile selezionare per te la soluzione che non solo rispetta le norme ma è anche adeguata alle prestazioni di cui hai bisogno e al tuo budget.

Noi di BEL collaboriamo da anni con grandi realtà d’impresa, rispondendo a ogni tipo di esigenza con un servizio completo e attento alle nuove necessitò delle aziende.

Easy LaBEL System è il sistema TUTTO incluso che abbiamo elaborato per gestire interamente il processo di progettazione e realizzazione, affiancandoti e garantendoti per ogni etichetta, compostabile e non:

  • Consulenza e assistenza;
  • Selezione e test dei materiali;
  • Flessibilità e massima personalizzazione;
  • Ottimizzazione degli acquisti del cliente;
  • Sistema di controllo e gestione delle non conformità.

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